venerdì 13 febbraio 2009

ALLA CONQUISTA DI SESTOLA

Tanto tempo fa (prima unn'aveo i tempo di scrive) 4 baldi giovinotti del Gruppo Grappa, Gennaro, Williams Tetteo (soprannome dato per ovvi accostamenti sentimentali), Lerry Larino e Don Querciozzi detto "Saba" si diressero verso l'Appennino modenese per cercar di trovare una casa dove passare l'ultimo dell'anno!
I ragazzi visto il tempo mite che aleggiava in quei giorni a Castello, decisero di partire così:

SABA: felpa imbottita di corteccia di Oleandro e radici di Baobab, pantalone sgargiante e scarpa da vero montanaro

LERRY: Felpa massiccia quanto un capello con sotto magliettina in cotone del Bangladesh, jeans e scarpe da calcetto...inoltre portava con se 3 ginocchi, dato che uno era gonfio due volte l'altro

GAETANO: Magliettina a maniche corte con sopra disegnata una mucca strafatta, mutande grigie a righe molto probabilmente prese a Sollicciano sotto ad un jeans a vita bassa (sotto le mele), scarpe da boowling e giacchetta scamosciata (scamosciata perchè appena vista aria di montagna i camoscio ha mandaro in culo tutti ed è tornato nel bosco)

MATTEO: vestito da giullare di corte...o almeno così mi sembra di ricordare

Partenza ore 10 del mattino dalla base (casa Lerry), nel tragitto le cazzate non si sprecavano, Palermo in testa a tutti nella classifica delle cazzate sconvolgenti a tratti allucinanti! alla 5° insostenibile stronzata Lerry tenta di gettarsi dalla macchina in corsa sperando che le macchine dietro lo avrebbero ucciso sul colpo...anche Gennà seguì l'esempio, ma alla fine i due optarono per non suicidarsi. Non fu così per il Saba che fingendo di suicidarsi cadde davvero dall'auto in corsa e di lui non si seppe più nulla!
Passati in Emilia-Romagna ci fermammo a fare colazione in una frazione dal nome quasi assurdo PIZZI dove con nostro grande stupore ritrovammo il buon vecchio Saba. Mentre facevamo colazione con un metro quadro di schiacciata alla mortazza condita da bottiglione di belthè al limone, i'Saba raccontò come riuscì a salvarsi dalla sventurata caduta. Praticamente fu raccolto da una jeep della forestale che, trovandolo fermo in un area di sosta, pensavano fosse un giovane alberello caduto ad un camion adibito al trasporto di alberi da vivaio e tentarono di ripiantarlo nel boschetto del paese emiliano dove noi lo ritrovammo.
Arrivati vicino Sestola i nostri grandi eroi si trasformarono in membri del WWF dato che salvarono un cane sfuggito al suo padrone che quando venne a riprenderselo lo prese per il collo infilandolo in macchina e cagandoci pari a 0, una marmotta della Milka, un chiurlo senza ali e il Saba...ebbene si salvammo anche lui perchè era stato assalito da un picchio.
Arrivati a Sestola trovammo un tempo decidamente meno mite di Castello...nebbione post nevicata che più che a sestola sembrava d'essere in Valsugana, e 3°C.
Gennaro da vero contadino dell'entroterra campano voleva uscire soltanto a maniche corte con una collana di pomodori san marzano...gli altri lo minacciarono di tenerlo senza Babbà per un mese se lo avesse fatto, e lui si rinfilò il giacchetto!
Girammo per 2h nell'allegra cittadina, dove oltre alla cover band di Raul Casadei con cantante ultrasessantenne, che dalla stazza ricordava vagamente,ma non troppo, Giuliano Ferrara, c'era la gara del secchio d'acqua...20 fulminati che si sfidavano a chi portava il secchio più pieno all'arrivo...il freddo fa brutti scherzi.
Arrivano le 16:00 e i baldi giovini decidono di sgranare qualcosa per merenda; a due passi da noi dei fanatici alpini stavano candando inni padani e antisemiti e cuocendo le caldarroste in una carriola sfondata e rugginosa...non il massimo dell'igene ma avevamo fame e freddo!
Il nostro grande errore fu di mandare Matteo a ordinare...partimmo con l'idea di mangiare un piccolo sacchetto di castagne...
Come risucchiati da un vortice (questo succede quando si manda Matteo a fare cose a nome di tutti) ci ritrovammo seduti su delle panche di legno in salita, con davanti il nostro sacchettino di castagne...accompagnato da 1l di vino rosso, 3 schiacchiate, una piattata di polenta al ragù di cinghiale, parmigiano grattugiato, un cappello da alpino con penna di fagiano e 4 biglietti per la lotteria degli alpini di Sestola per la modica cifra di 30,00€.
Chiedendo spiegazioni a Matteo del perchè ci ritrovavamo seduti a mangiare polenta lui rispose così..."se prendevamo tutto questo, invece di un sacchetto di castagne, partecipavamo alla lotteria degli alpini...e il primo premio è UN ALPINA!"
Le offese piovverò condite da scappellotti.
Dopo la ricca sgranata offerta gentilmente dal Saba che era praticamente ubriaco alle quattro del pomeriggio, ci dirigemmo in un agenzia immobiliare, che ci offrì subito una casa in affitto...partimmo per visionarla.
La macchina dell'agenzia era una vecchia punto che rumoreggiava come un trattore a cingoli e aveva la velocità di Gaetano a corsa!
La casa era in un paesino vicino, dal nome sconosciuto, e per arrivarci la strada non era certo delle più simpatiche. Gaetano chiese alla signora dell'agenzia se poteva fermarsi a vomitare la polenta al cinghiale; accostammo, Genna vomitò e si mangiò rapido un babbà per rifarsi la bocca.
Giunti alla casa ci trovammo di fronte ad un agghiacciante situazione, all'interno vivevano 19 immigrati clandestini che si nutrivano di castagne da giorni.
Gaetano per niente scioccato si trovò subito a suo agio e si mise a sbucciare castagne...lo lasciammo lassù con loro; tornò a casa mesi e mesi dopo.
Al ritorno a casa tornammo decimati. Genna era rimasto lassù a sbucciare castagne e a tagliare alberi, Il Saba con il giochino dell'andata ricadde in autostrada e i'Lerry fu lasciato al primo ospedale perchè i ginocchi erano saliti a 4.
Fu Matteo l'unico a tornare a casa, col sorriso sulle labbra, la pancia piena e 4 biglietti della lotteria degli alpini.

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