
vorrei raccontarvi la storia dell'industrializzazione del nostro beneamato e povero paese tricolore, il come tutto ciò che oggi esiste si è creato. Un giorno mi ritrovai con la mia graziellina color ocra, a pedalare in uno sperduto paese, deserto di Novara, non vi era anima viva, il cielo pulitissimo (anche troppo per la mia concezione) no vi appariva nemmeno una nuvola, uomini volanti, solcavano questo immenso manto colorato, erano velocissimi, e li che spuntò la grande ideà che doveva solamente accostarsi ad un nome azzecato per poter avvalersi di una nuova fonte di enerigia. LA BENZINA. mentre pedalavo la mia graziellina, dopo diversi km, alla fine del deserto paese, vidi un vecchio signore, quel giorno il sole batteva forte, il vento èra caldo (infatti s'èra seccato anche i sabatini, la mamma aveva dimenticato di annaffiarlo) questo pover uomo era seduto su una sedia di legno, con il sottoculo di paglia, aveva dei pantaloni di lana, calzini neri e ciabatte marroni ai piedi,una cannottiera bianca aderentissima al suo esile corpo, una collana con tanto di dente di balena attaccato,, ed un piccolo cappello di paglia, rosso. dal cappello gocciolava sudore che vi si posava sulla fronte, una di esse gli ando a finire in una pupilla, cosi che il povero vecchio traumatizato dalla paur della perdita di un okkio, porto il dito all'occhio e se lo strusciò, subito abbassai lo sguardo, una pena bianca di galina attirò la mia attenzione, pensai "STRANO" la penna se ne stava sotto l'ascella di quest' uomo, mi tornarono in mente gli uomini volanti e non ebbi dubbio su quale dovesse essere il nome, "A VOLTE LA CASUALITA" ti fa fare grande cose.
GENNA.
PS:To be continued.....
1 commento:
mah...tutto ciò è puramente folle! O_O
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